Collezione “INSIDE CHAMBERS” di Chiara Barozzini
La moda è da sempre espressione di identità e linguaggio visivo, non è quindi solo un mezzo di espressione estetica, ma anche un modo per raccontare storie complesse e personali, capace di dare voce a ciò che spesso resta taciuto, come i traumi psicologici familiari e le relazioni disfunzionali che plasmano chi siamo.
Questa collezione esplora le crepe, i silenzi, le incomprensioni e le ferite emotive che si radicano nelle dinamiche familiari, senza appartenere solo al passato. Sono cicatrici invisibili, ma sempre vive, sono segni che scolpiscono il corpo e la mente, ed influenzano ogni aspetto della nostra esistenza per cui anche il modo in cui ci vestiamo e ci presentiamo al mondo.
La collezione non si limita a rappresentare il dolore, ma lo vuole trasformare in bellezza visiva. Il contrasto tra tessuti leggeri e pesanti, tagli simmetrici e asimmetrici, volumi ampi e linee aderenti
diventano metafora della frammentazione interiore e dei tentativi di ricostruzione. Come emozioni represse o distorte, alcuni capi restano rigidamente strutturati, altri si liberano in movimenti fluidi. Maniche lunghe evocano abbracci mancati, spalle marcate portano il peso dei traumi irrisolti, cinture strette alludono a costrizioni emotive.
L’assenza di tasche suggerisce l’impossibilità di portare altro peso oltre quello che già si ha dentro. Guanti che coprono le mani raccontano la mancanza di empatia, il bisogno di difendersi, il rifiuto del contatto, tagli netti esprimono il desiderio di rompere col passato, mentre le trasparenze rivelano la vulnerabilità: ferite finalmente esposte e non più nascoste.















































